Chi ha conoscenza della SEO sa quanto stia diventando sempre più importante adottare strategie di SEO marketing per incrementare il CRO (Conversion Rate Optimization) e garantire ad ogni utente la migliore user experience su un sito. Ma procediamo per gradi e, prima di vedere come le norme SEO abbiano un impatto non solo sulla struttura dei contenuti di un website ma sulla conversione di un utente, diamo una definizione di ogni tecnicismo. Partiamo innanzitutto dal definire cosa vuol dire SEO e cosa significa CRO.
Search Engine Optimization: cos’è e a cosa serve
Cosa significa SEO? È l’acronimo di “Search Engine Optimization”, ovvero è l’insieme delle attività volte ad ottimizzare un sito in modo che si posizioni tra i primi risultati di ricerca per determinate keyword (parole chiave). Ma oggi non basta solo creare un piano SEO per un sito, perché è fondamentale che sia fruibile, autorevole e completo negli elementi strutturali e nei contenuti. Solo così infatti il ranking (la sua posizione sui motori di ricerca) sarà valutata positivamente dagli spider con conseguente aumento di visibilità, di traffico organico e quindi un maggiore tasso di conversione degli utenti. Ed ecco che in questo senso entra in gioco la connessione tra CRO e SEO.
Che cosa sono i CRO
Il CRO è l’ottimizzazione del tasso di conversione, cioè è il complesso di tecniche attuate per migliorare un sito affinché converta più utenti in clienti. Mettere in pratica un’attività di CRO significa quindi incrociare varie azioni di SEO e marketing, incluso l’email marketing, l’uso di strategie di social media marketing o blogging. Ma investire in CRO non significa solo aumentare le opportunità di guadagno, bensì anche portare l’utente a compiere l’azione per cui un determinato sito web è stato creato (per esempio, nel caso di un e-commerce si tratterà di acquistare un prodotto, ma in altri casi potrebbe essere anche iscriversi ad un corso, partecipare ad un evento etc). E la SEO può influenzare il CRO, anche il valore del tasso di conversione potrà impattare sul traffico organico di un website. Sì, perché se la SEO “attira” gli utenti sul sito poi è fondamentale anche che questi compiano delle azioni e dunque si convertano da utenti a potenziali clienti.
Come migliorare la conversion rate con la SEO
Fondamentalmente, dunque, non è sufficiente puntare solo ad un SEO brand management, alla SEO advertising o ad un’intensa attività di SEO & marketing, ma bisogna tener conto della SEO in tutte le sue sfaccettature e del CRO marketing in modo da studiare come gli utenti navigano il sito e intervenire per rendere la navigazione fluida. Non si può infatti dimenticare che l’obiettivo finale è quello di garantire un’esperienza di fruizione del sito. Per cui, se da un lato adottare strategie SEO serve per posizionarsi, dall’altro è necessario anche ricorrere a tecniche di CRO marketing per vedere e valutare ogni singola pagina nei panni dell’utente. Facciamo un esempio per chiarire come le due attività debbano procedere di pari passo: se su un e-shop il menu di navigazione è facilmente navigabile e i prodotti sono ben categorizzati con url strutturare ed etichette comprensibili, l’e-commerce si posizionerà più facilmente e gli utenti saranno invogliati a navigare il sito ed acquistare.
SEO marketing e CRO, due percorsi verso un unico obiettivo (l’utente)
Intervenire su un binario parallelo costituito dalla SEO e dalla CRO pertanto significa proprio migliorare la user experience: se un utente trova quel che cerca farà l’azione per cui il sito è stato creato, in caso contrario lo abbandonerà e difficilmente ci ritornerà. Ovvero, la SEO serve ad aumentare il traffico e quindi il numero di visitatori al sito, possibilmente in linea con il target interessato ai prodotti/servizi proposti, ma poi è la CRO a concludere il processo di ottimizzazione rimuovendo gli ostacoli alla conversione.
Tuttavia, occorre anche ricordare che in alcuni casi SEO e CRO lavorano indipendentemente l’uno dall’altro. La SEO infatti prevede l’ottimizzazione di alcuni elementi, come i metatag, che sono utili solo per i bot dei motori di ricerca ma non sono visibili ai visitatori e quindi non sono impattanti lato conversione. Al contempo il CRO marketing non influenza il posizionamento SEO quando agisce su pagine non scansionabili, come l’area login del sito.
Pertanto, non basta solo avere un sito ben strutturato, ma è necessario che sia navigabile e rispetti i criteri di ranking richiesti dai motori di ricerca.
Come valuta il ranking Google
Il ranking infatti è un altro elemento da non sottovalutare per ottimizzare un sito e farsi quindi conoscere. Secondo quali criteri Google valuta il ranking? “Big G” valuta la pertinenza dei contenuti rispetto alle keyword, l’affidabilità della fonte, l’autorevolezza, l’adattabilità ai vari browser, la usability, la velocità di caricamento delle pagine, la navigazione da mobile (mobile friendly).
Perché è importante fare SEO marketing
In conclusione, fare SEO marketing significa comprendere ciò che cerca l’utente, quali parole chiave ricerca, al fine di:
- Superare i competitor, cioè comparire sui motori di ricerca prima degli altri in modo che gli utenti navighino il proprio sito e non quello della concorrenza con più possibilità di conversione
- Migliorare l’user experience per abbassare la bounce rate e aumentare il ranking
- Raggiungere i primi risultati della SERP e di conseguenza risultare un sito autorevole, oltre che più visibile
Per cui, la SEO continuerà sempre ad essere il pilastro del sito per avere traffico qualificato, ma per raggiungere altri risultati serve integrare una strategia di marketing, come fare campagne di advertising, content marketing, mirare a migliorare la brand reputation e ottenere lead qualificati.
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